Spartito 2022
100% Sauvignon Blanc, il più affascinante ma anche il più difficile dei vitigni bianchi. Per chi ama vini ricchi di profumi e di grande stoffa: da bere come si legge uno spartito di grande musica.
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100% Sauvignon Blanc, il più affascinante ma anche il più difficile dei vitigni bianchi. Per chi ama vini ricchi di profumi e di grande stoffa: da bere come si legge uno spartito di grande musica.
Uno Chardonnay di grande struttura e mineralità, complesso, da bere anche fra qualche anno. Capace di reggere anche i piatti più saporiti, grazie alla vinificazione in barrique e al lungo affinamento in bottiglia. Uno Chardonnay di stile borgognone, per chi ama la profondità del gusto.
L’autentico vinsanto del Chianti Classico, né troppo secco né troppo dolce. Fatto nel rispetto più rigoroso della tradizione, con i grappoli di Malvasia bianca e di poco Trebbiano fatti appassire appesi, in ambiente areato, e non sui cannicci. E poi in caratelli che hanno madri di 20-30 anni.
Il segreto delle grandi grappe sta nella qualità delle vinacce e nella rapidità con cui queste vengono distillate, perché così conservano tutti gli aromi e tutta la morbidezza della grande uva. La Grappa di Castellare è fatta con vinacce di Sangioveto, portate a vinificazione nel giro di 36 ore, mantenendo così la freschezza dei profumi e le note tipiche del vitigno. Il risultato è un distillato di incomparabile finezza, straordinario per purezza e qualità.
A differenza del vino che con il tempo in genere migliora, l’olio d’oliva extravergine dà il meglio di sé appena franto. Per questo, per sottolineare questa caratteristica, Castellare ha brevettato il nome L’Olionovo, l’espressione autentica con cui i contadini definiscono l’olio appena esce dal frantoio. Verde intenso, piccante quanto basta a renderlo vivo e gradevole al palato.
Quando il vino va a male diventa aceto. L’Aceto di Castellare, al contrario, è fatto a partire dal miglior vino, selezionato da palati esperti, e prodotto seguendo il metodo più raffinato, quello dei trucioli. Una sfida all’inverso per sconfiggere gli aceti sintetici. Un aceto naturale, non aromatizzato, che anche nel colore invoglia a usarlo per condire qualsiasi pietanza o contorno.
Varietà dal carattere mediterraneo, il Vermentino ha trovato in Maremma Toscana la sua zona d’elezione per la produzione di vini solari e sapidi. Le uve vengono raccolte in due momenti diversi: una prima selezione a fine agosto, consente un maggior apporto di acidi che donano bevibilità al vino; una seconda, ad inizio settembre, per ottenere la massima espressione aromatica caratterizzata da note di agrumi e frutta a polpa bianca. Un calice pieno ed equilibrato, ricco di sensazioni sapide e minerali, che si abbina alla perfezione con pesce alla griglia, crostacei e carni bianche.
Prodotto da uve Sangiovese in purezza, raccolte nei vigneti di Rocca di Frassinello. Un vino dal colore rosa tenue di petalo di pesco grazie al breve contatto del mosto fiore con le bucce. Nel calice esprime grande freschezza e sapidità, caratteristiche che rimandano allo stile provenzale dei migliori rosati francesi.
Unico vino della gamma di Rocca di Frassinello a non sostare in barrique e ad affinare in vasche di cemento: un’introduzione straordinaria alle altre etichette della cantina. Un blend di uve Sangioveto, Merlot, Cabernet Sauvignon e un tocco di Syrah, un'esperienza nel calice di grande immediatezza, freschezza e bevibilità.
Creato in omaggio ai butteri che restano il simbolo della terra di Maremma, forte ed elegante allo stesso tempo. L’Ornello (dal nome del legno), è il lungo bastone appuntito, con il quale viene mosso ancora oggi il bestiame. Si caratterizza per una percentuale consistente di uve Syrah che lo rendono molto pieno e ricco, mantenendo tuttavia l’eleganza e la freschezza tipica dei vini di Rocca di Frassinello.
È la seconda etichetta di Rocca di Frassinello. Un vino di grande stoffa, in cui il Sangiovese e i vitigni internazionali, Cabernet Sauvignon e Merlot, si fondono per realizzare un grande vino italo-francese. Alla sua 5° vendemmia era già nella TOP 100 di Wine Spectator.
La prima etichetta, le grand vin secondo la classificazione bordolese, espressione massima del progetto italo-francese. Un vino riuscito ai vertici massimi fin dalla prima vendemmia, quella del 2004. Un vino da grande competizione, secondo Christian Le Sommer, l’enologo di Les Domaines Baron de Rothschild-Lafite, che lo ha realizzato insieme ad Alessandro Cellai.