Rocca di Frassinello ed. lim. "Vino della Pace"
Un’edizione speciale della prima etichetta di Rocca di Frassinello - le grand vin, il Rocca di Frassinello - per celebrare l'anno santo.
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Un’edizione speciale della prima etichetta di Rocca di Frassinello - le grand vin, il Rocca di Frassinello - per celebrare l'anno santo.
Il Grillo è uno dei 4 vini monovarietali della linea Colori di Sicilia di Feudi del Pisciotto. Vitigno autoctono di territorio, dà vita a bianchi con personalità e spessore organolettico. Il Grillo di Feudi del Pisciotto è un vino fresco, di corpo, leggermente sapido e minerale. In etichetta, pennellate di blu che evocano il mare di Sicilia, tratte dalle ceramiche del grande maestro di Caltagirone Giacomo Alessi.
Il Grillo è un vitigno a bacca bianca siciliano rinomato per le sue caratteristiche di aromaticità e freschezza. Aspetti che si ritrovano nel Grillo DOC Sicilia Superiore della linea I Putti del Serpotta dedicata al grande scultore siciliano vissuto tra il XVII e il XVIII secolo. Dalla selezione delle migliori uve è nato un bianco dal carattere vibrante e dal sorso persistente.
In nessuna altra parte del mondo la luce e gli umori del terreno sono così straordinari come in Sicilia, sosteneva Giacomo Tachis. Ed è proprio in questa terra baciata dal sole che nasce Alaziza. L’etichetta, che rievoca elementi del paesaggio siciliano immersi in un’atmosfera onirica è firmata dallo stilista Stephan Janson.
Uno spumante rosè dal carattere siciliano, ottenuto da uve Nero d’Avola in purezza, le migliori delle vigne di Feudi del Pisciotto per il nuovo grand cru dell’azienda: perlage fine e persistente, profumi freschi e intensi, grande sapidità e bevibilità.
Una vera sfida: Gewürztraminer e Semillon in parti uguali per la creazione di questo passito veramente unico per la Sicilia. Le note intensamente aromatiche del Gewürztraminer si sposano perfettamente con l’eccellente struttura del Semillon, il tutto sorretto da una perfetta acidità.
Chardonnay e Viognier in blend al 50%, da vigne che guardano la spiaggia di Porto Palo (Menfi). 12 mesi di permanenza sui lieviti (batonnage) ed un congruo affinamento in bottiglia per un vino che tiene in equilibrio complessità e freschezza.
Solo vitigni autoctoni, senza Cabernet né Merlot, per mantenere la formula più tipica del più famoso dei vini italiani, senza correre dietro alla moda che, usando anche vini del Sud fa diventare scuro il bellissimo rosso rubino del Sangioveto. Un vino che ricerca, con la tipicità, la massima eleganza.
Creato in omaggio ai butteri che restano il simbolo della terra di Maremma, forte ed elegante allo stesso tempo. L’Ornello (dal nome del legno), è il lungo bastone appuntito, con il quale viene mosso ancora oggi il bestiame. Si caratterizza per una percentuale consistente di uve Syrah che lo rendono molto pieno e ricco, mantenendo tuttavia l’eleganza e la freschezza tipica dei vini di Rocca di Frassinello.
La seconda etichetta di Rocca di Frassinello. Un vino di grande stoffa, in cui il Sangioveto e i vitigni internazionali, Cabernet e Merlot, si fondono per realizzare un grande vino italo-francese. Alla sua 5° vendemmia era già nella TOP 100 di Wine Spectator.
La prima etichetta, le grand vin secondo la classificazione bordolese, espressione massima del progetto italo-francese. Un vino riuscito ai vertici massimi fin dalla prima vendemmia, quella del 2004. Un vino da grande competizione, secondo Christian Le Sommer, l’enologo di Les Domaines Baron de Rothschild-Lafite, che lo ha realizzato insieme ad Alessandro Cellai.
I Sodi di S. Niccolò è il Grand Cru di Castellare di Castellina, tra i primi storici Supertuscan realizzato esclusivamente con vitigni autoctoni: 85% di Sangioveto e 15% di Malvasia Nera. L’origine del nome deriva dalla parola usata dai contadini toscani per descrivere quei terreni che dovevano essere lavorati a mano, essendo troppo duri (appunto sodi) o troppo ripidi per permettere l’impiego dei buoi. San Niccolò, invece, è il nome della Chiesa del 1300 che sorge nella proprietà di Castellare intorno a cui si trovano alcuni dei vigneti più vocati. In etichetta, l’iconico uccellino, presente da sempre sui vini rossi di Castellare, simbolo dell’impegno quotidiano per una viticoltura sostenibile che l’azienda porta avanti da oltre 40 anni.