Rocca di Frassinello ed. lim. "Vino della Pace"
Un’edizione speciale della prima etichetta di Rocca di Frassinello - le grand vin, il Rocca di Frassinello - per celebrare l'anno santo.
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Un’edizione speciale della prima etichetta di Rocca di Frassinello - le grand vin, il Rocca di Frassinello - per celebrare l'anno santo.
Il Frappato è uno dei 4 vini monovarietali della linea Colori di Sicilia di Feudi del Pisciotto. Vitigno a bacca nera autoctono di antiche origini, vinificato in purezza fa risaltare i tipici aromi floreali e fruttati della varietà. Il Frappato di Feudi del Pisciotto rivela nel bicchiere vivacità e intensità organolettica. Rotondo al palato, conquista con la sua freschezza. In etichetta, pennellate di rosso fuoco che ricordano la lava del vulcano, tratte dalle ceramiche del grande maestro di Caltagirone Giacomo Alessi.
Vitigno rosso del Sud Est della Sicilia, il Frappato coltivato a Feudi del Pisciotto rivela nel calice vivacità e intensità organolettica. La particolare selezione di uve destinata alla linea DOC Sicilia Superiore I Putti del Serpotta, dedicata al grande scultore siciliano vissuto tra il XVII e il XVIII secolo, consente di ottenere un vino di grande finezza.
Unico vino siciliano a vantare la DOCG, il Cerasuolo di Vittoria si ottiene dalla vinificazione in rosso delle uve Frappato e Nero d’Avola. Quello della linea I Putti del Serpotta, dedicata al grande scultore siciliano vissuto tra il XVII e il XVIII secolo, è un vino complesso dal sapore pieno e vellutato.
Nasce da un suggerimento del grande Giacomo Tachis, che ben conosceva questo nobile vitigno e le sorprendenti possibilità di esprimersi in Sicilia. Un’interpretazione dal chiaro carattere di Borgogna, consistente, ma allo stesso tempo molto fine ed elegante. Con la mano dell’Eterno, scultura del Serpotta, il cui restauro è sostenuto da Feudi con il concorso dei grandi stilisti autori delle etichette della collezione dei vini dell'azienda.
Il Syrah predilige terreni sabbiosi e i vigneti di Piano Spineto, l’altopiano che si trova nella parte più alta dell’azienda, sono l’habitat ideale per questo grande vitigno. L’immagine del Moro in etichetta è tratta da una scultura del grande ceramista di Caltagirone, Giacomo Alessi.
Il vitigno che meglio di tutti gli altri esprime il carattere enologico della Sicilia. Questo vino, ricavato scrupolosamente delle migliori selezioni aziendali, esprime in assoluta purezza la straordinaria eleganza e capacità di evolvere nel tempo.
Solo vitigni autoctoni, senza Cabernet né Merlot, per mantenere la formula più tipica del più famoso dei vini italiani, senza correre dietro alla moda che, usando anche vini del Sud fa diventare scuro il bellissimo rosso rubino del Sangioveto. Un vino che ricerca, con la tipicità, la massima eleganza.
Creato in omaggio ai butteri che restano il simbolo della terra di Maremma, forte ed elegante allo stesso tempo. L’Ornello (dal nome del legno), è il lungo bastone appuntito, con il quale viene mosso ancora oggi il bestiame. Si caratterizza per una percentuale consistente di uve Syrah che lo rendono molto pieno e ricco, mantenendo tuttavia l’eleganza e la freschezza tipica dei vini di Rocca di Frassinello.
La seconda etichetta di Rocca di Frassinello. Un vino di grande stoffa, in cui il Sangioveto e i vitigni internazionali, Cabernet e Merlot, si fondono per realizzare un grande vino italo-francese. Alla sua 5° vendemmia era già nella TOP 100 di Wine Spectator.
La prima etichetta, le grand vin secondo la classificazione bordolese, espressione massima del progetto italo-francese. Un vino riuscito ai vertici massimi fin dalla prima vendemmia, quella del 2004. Un vino da grande competizione, secondo Christian Le Sommer, l’enologo di Les Domaines Baron de Rothschild-Lafite, che lo ha realizzato insieme ad Alessandro Cellai.
I Sodi di S. Niccolò è il Grand Cru di Castellare di Castellina, tra i primi storici Supertuscan realizzato esclusivamente con vitigni autoctoni: 85% di Sangioveto e 15% di Malvasia Nera. L’origine del nome deriva dalla parola usata dai contadini toscani per descrivere quei terreni che dovevano essere lavorati a mano, essendo troppo duri (appunto sodi) o troppo ripidi per permettere l’impiego dei buoi. San Niccolò, invece, è il nome della Chiesa del 1300 che sorge nella proprietà di Castellare intorno a cui si trovano alcuni dei vigneti più vocati. In etichetta, l’iconico uccellino, presente da sempre sui vini rossi di Castellare, simbolo dell’impegno quotidiano per una viticoltura sostenibile che l’azienda porta avanti da oltre 40 anni.